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Sabato, 04 Giugno 2022 21:17

LA COLPA E’ ANCHE NOSTRA, DI TUTTI NOI

LA COLPA E’ ANCHE NOSTRA, DI TUTTI NOI

“Ah, la mia Banda… se solo avessimo più pubblico… potremmo acquistare degli altoparlanti su (omissis)… diventare delle rock star…”
Questo è l’inizio di uno spot presente su tutti i canali in questo periodo, e ritrae un direttore (notare la d minuscola) immerso nei propri pensieri mentre il suo gruppo si esibisce.
Ancora una volta ci troviamo di fronte alla scarsa considerazione di cui godiamo nei confronti di un osservatore esterno che non ci conosce, non sa cosa facciamo e quanto sia rilevante (e importante !) in nostro mondo. Ciò non toglie che, dall’alto della sua ignoranza, l’ideatore (o gli ideatori) di tale spot si basa su quanto ha a disposizione, cioè da ciò che è presente nell’immaginario collettivo italiano.

Nello spot il direttore si lamenta della scarsità di pubblico: non è ciò che  succede realmente anche a varie Bande ? E farsi un esamino di coscienza no, vero ?
No, meglio trovare altre soluzioni. E quella proposta dalla pubblicità è disarmante: acquistiamo degli altoparlanti, così ci trasformiamo in una rock band, con tanto di strumenti musicali diversi, e diventiamo ricchi e famosi.
Eh, si: diventiamo delle rock star  e smettiamola con questo modo insopportabile di fare e concepire Musica a livello amatoriale !
Il messaggio, quindi, è chiaro: questo organico fa schifo “a prescindere”, come direbbe Totò.

Negli stessi giorni su Twitter, e precisamente il 27/05/2022, è apparsa una chiara provocazione ironica: “Non so cosa facciano al CERN, non mi interessa nemmeno, ma penso che debba essere chiuso e tutti suoi fondi allocati a sostegno delle attività bandistiche amatoriali.”
Apriti cielo: sono seguiti tanti e poi tanti messaggi pro e contro, e c’è solo da stupirsi del fatto che una boutade simile sia stata presa veramente sul serio, scienziati compresi.
La nostra osservazione è riferita, anche stavolta, dal ruolo ricoperto dalle “attività bandistiche amatoriali” in tale messaggio.
Riscontriamo pure in questo caso l’appena citato basso livello di considerazione di cui godiamo.
Chiaramente la provocazione, per essere forte, deve fare riferimento a un’attività alla quale nessuno concederebbe credito. Ed ecco allora l’utilizzo delle Bande Musicali, ultime tra gli ultimi, per generare ancor più scalpore !

Però il 26/05/2022 arriva anche questa notizia da oltre Oceano:
Tim Cook ha donato 100.000$ alla banda musicale della sua ex scuola.
Il CEO (Chief Executive Officer, ovvero l’Amministratore delegato - n.d.r.) di Apple, Tim Cook, ha donato 100.000$ per contribuire a finanziare l’acquisto di nuovi strumenti musicali per la banda della scuola superiore in Alabama che ha frequentato da giovane.
Il dono di Cook, destinato alla Robertsdale High School band, sarà utilizzato dal sistema delle scuole pubbliche della contea di Baldwin per acquistare 28 nuovi strumenti (inclusi flauti, trombe e tube) per gli studenti.
A riferirlo è la testata AI dell’Alabama. “Questi strumenti valorizzeranno tutta la banda e permetteranno di fornire strumenti agli studenti di quest’anno e di molti anni a venire”, ha riferito Chastity Reddick.
Cook si è diplomato  alla Robertsdale High School nel 1978 e ha un legame speciale con la banda in questione giacché suonava il trombone negli anni della maturità…”
(Tratto da https://www.macitynet.it/tim-cook-ha-donato-100-000-alla-banda-musicale-della-sua-ex-scuola)

E qui le carte si sparigliano completamente.
Un benefattore che dona 100.000,00 a una Banda !
Si, grazie, ma ciò avviene negli Stati Uniti !

Da loro le Bande sono inserite a pieno titolo nel sistema scolastico, considerate come momento formativo di alto valore, e la Musica è materia seria e importante quanto le altre !
Da loro chi dona a una Banda detrae dalle tasse lo stesso importo come se donasse per altre attività tipo sport ecc.
Da loro il lavoro svolto dalle Bande è tenuto in debita considerazione.

Notate forse una qualche differenza con la nostra realtà nazionale ?

E allora, per una volta, non lamentiamoci solo coi nostri politici.
E’ vero, la musica amatoriale è trattata diversamente. Anzi, diciamo pure che è maltrattata.
Ma noi cosa facciamo per cambiare le cose ?
Cosa facciamo concretamente per cambiare quella bassa considerazione di cui godiamo nell’immaginario collettivo italiano ?

Anche noi ci comportiamo come il direttore dello spot (quello con la d minuscola)  e preferiamo scaricare le colpe sugli altri invece di chiederci come mai nessuno ci considera se suoniamo solo “marcette”, o come suoniamo, come ci proponiamo, o perché non siamo appetibili ?
Perché non ci facciamo un bell’esame di coscienza ?

Dobbiamo capire che tutti noi siamo responsabili della VALORIZZAZIONE DELLA PRATICA MUSICALE AMATORIALE, e dobbiamo comportarci di conseguenza.
Questo sarebbe un vero e proprio cambiamento Culturale, e sicuramente anche gli strumenti legislativi arriverebbero di conseguenza.
Altrimenti non lamentiamoci se veniamo derisi dagli spot.

Non lamentiamoci se il nostro Ministero competente fa dei bandi dedicati alle Bande e poi le esclude per scelta, decidendo arbitrariamente che bisogna favorire le attività di respiro regionale o nazionale, ben sapendo che i nostri gruppi svolgono attività radicate sul proprio territorio.
Il risultato ? Le singole Bande, bisognose di aiuto, vengono lasciate da sole, e si finanziano invece concerti unici dal costo di decine e decine di migliaia di euro, realizzati con gli allievi frutto del lavoro proprio di quelle realtà locali che restano a becco asciutto.

Non lamentiamoci se veniamo presi come pietra di paragone, in senso negativo, e coinvolti in polemiche sciocche e surreali contro il CERN.

Non sorprendiamoci se In Italia le realtà amatoriali, pur essendo molte migliaia, non sono debitamente riconosciute quali attività formative, culturali, di tradizione e con forte valenza sociale.

AMATORIALE E’ BELLO !
Il grande impatto sociale e artistico che le attività svolte hanno su tutto il territorio nazionale è spesso ignorato dalle Istituzioni: non esistono solo i “grandi eventi”, ma anche decine di migliaia di micro eventi di straordinaria portata, i quali vanno a impattare positivamente su quei territori (periferie, zone rurali, montane o comunque decentrate, aree disagiate ecc.) dove la cosiddetta “Cultura” ufficiale non arriva mai.
Siamo noi il vero “grande evento” all’interno di ogni singola comunità, con costi estremamente contenuti, e con ricadute di eccezionale portata sugli abitanti di gran parte del nostro Paese.

AMATORIALE NON E’ SCONTATO !
Le realtà locali sono portatrici di Cultura, di Socialità, sono custodi di Tradizione, ma devono essere messe in grado di operare.
Sono “presidi culturali territoriali” che devono essere preservati, poiché la loro esistenza non è per nulla scontata, e la scomparsa di essi equivale a una desertificazione culturale: praticamente un delitto culturale e sociale per la propria comunità di riferimento.

MOLTI PROFESSIONISTI NASCONO DA NOI !
Chi l’ha detto che la musica amatoriale è sinonimo di bassa qualità ?
Nessuno nasce “imparato” e così anche i musicisti professionisti, prima di diventare tali, nascono nella stragrande maggioranza dei casi all’interno delle nostre realtà: questa è la dimostrazione della qualità del nostro operato.

Detto questo, vogliamo cominciare davvero a cambiare le cose, iniziando da quanto possiamo fare direttamente noi, e non delegando o scaricando il compito ad altri ?
Perché se le cose persistono in questo modo non facciamo finta di niente: la colpa è anche nostra.

Diversamente aspettiamo il prossimo spot e poi non lamentiamoci…

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