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Articoli filtrati per data: Lunedì, 06 Settembre 2021 - Tavolo Permanente

 INTERESSA VERAMENTE A QUALCUNO IL FUTURO DELLE BANDE MUSICALI ?

 

Ammesso e non concesso che “tre indizi fanno una prova”, cosa pensare quando di indizi ce ne sono molti di più ? (da una nota espressione di Agatha Christie, secondo cui: «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova»).
Con questa premessa analizziamo ciò che in questi anni è successo e sta succedendo a discapito delle Bande Musicali.

PRIMO INDIZIO
La Riforma del Terzo Settore: da più parti è stato riconosciuto che tale provvedimento mal si adatta alle medie e piccole realtà musicali, culturali e sociali quali le Bande.
Le Bande soffrono della troppa burocrazia ? Aumentiamola con la riforma !
Le Bande soffrono per la mancanza di fondi ? Aumentiamo il carico fiscale con la riforma !
I dirigenti delle Bande temono per le proprie responsabilità personali, dato che svolgono questa meritoria attività come volontariato e nel tempo libero ? Aumentiamole con la riforma !

Le Bande svolgono un’attività formativa musicale di base e di massa, che è stata trampolino di lancio di moltissimi professionisti: praticamente in Italia siamo le “scuole elementari” della Musica. Per agevolare la partecipazione ai nostri percorsi formativi non vengono fatte discriminazioni economiche o sociali, aiutando nel possibile chiunque a frequentare i nostri corsi, abbattendo e calmierando i costi e sobbarcandoceli direttamente come associazioni.

Quindi la domanda di fondo è: se le Bande chiudono, chi ne trarrà vantaggio ?

Partiamo dal principio che, in Fisica, il vuoto non esiste.
Ipotizziamo un territorio in cui sono presenti 5 gruppi bandistici nel raggio di 20 km, ognuno dei quali ha, in media, 40 allievi. Abbiamo un totale di 200 allievi.
Se chiudono questi sodalizi, sicuramente la voglia di fare musica resterà in alcuni di loro: stiamo larghi, diciamo nell’80 % ? Bene, scendiamo così a quota 160 allievi.
Ora: quante famiglie sarebbero in grado di portare in un altro comune i propri figli per frequentare dei corsi musicali ? O anche: quante famiglie avrebbero la disponibilità oraria durante i giorni lavorativi per effettuare questi spostamenti ? Stiamo ancora larghi, diciamo il 50 % di quelli considerati ? Bene, adesso siamo scesi a quota 80 allievi.
Il futuro soggetto organizzatore dei corsi musicali sicuramente non avrà le stesse vocazioni sociali di una Banda, quindi sicuramente non opererà in perdita: di conseguenza tutte le spese saranno caricate per intero sulle famiglie. E allora: quanti nuclei famigliari potrebbero permettersi di affrontare delle rette molto più care di quelle applicate da una Banda ? Stiamo sempre larghi: facciamo il 50 % ? Bene, adesso siamo arrivati a quota 40.

Morale: al posto delle precedenti 5 Bande nascerà sicuramente un soggetto privato a scopo di lucro, il quale applicherà, per la propria attività, dei principi economici e non sociali. D’altronde i conti devono tornare, e gli stipendi, giustamente, devono saltare fuori.

Avremo quindi 40 allievi a fronte degli attuali 200: e dei restanti 160 che, per i motivi sopra esposti, pur volendo imparare a suonare non lo potranno fare, chi se ne preoccupa ? La Musica diventerà un “affare di censo” e sarà appannaggio solo di chi se la può permettere ?
E poi: ammesso e non concesso che i restanti 40 allievi abbiano intrapreso tutti lo studio di uno strumento a fiato, il soggetto privato sarà presente nei 5 Comuni di riferimento per realizzare le esecuzioni civili, religiose e spettacolistiche che prima erano svolte dalle Bande locali ?

Adesso moltiplicate questi numeri per le nostre realtà, e così capirete che se le Bande muoiono avremo il politico di turno che si vanterà in televisione di avere inventato “tot. nuovi posti di lavoro”: quelli impiegati dai soggetti privati che colmeranno il famoso vuoto che noi lasceremo.

Ma con che faccia ci si potrà beare di tale risultato ? A quale caro prezzo ?

I nostri politici devono essere consapevoli che stanno ponendo le condizioni per compiere dei veri e propri “delitti culturali”, andando a colpire principalmente le medie, piccole e piccolissime comunità !
Noi vogliamo evitare tale scempio musicale, culturale e sociale, comportante la perdita di un patrimonio tradizionale unico !

SECONDO INDIZIO
In Parlamento, ogni tanto, qualche deputato o senatore sensibile al mondo bandistico trova dei fondi e tenta di destinarli ai nostri gruppi. Peccato che poi tali fondi siano gestiti dal Ministero della Cultura, il quale, ormai da tre anni, destina questi fondi su bandi che escludono proprio le singole Bande Musicali, riservandoli invece alle attività delle loro Federazioni (e per essere precisi nemmeno a tutte).

Si, avete capito benissimo: gli ultimi bandi dedicati a “bande, cori e festival” escludono proprio i soggetti per i quali i fondi erano stati destinati dal Parlamento !!!

Se non ci credete basta andare a leggere la risposta data da un sottosegretario a un’interpellanza di un senatore nel 2020 e di cui riportiamo la parte più eclatante: “Non possono invece presentare domanda, ai sensi del suddetto articolo 2, come evidenziato dagli interroganti, le singole Bande musicali, i singoli Cori, le Associazioni e le Federazioni Bandistiche Provinciali e ciò al fine di evitare un’eccessiva frammentazione dell’intervento finanziario…”

Ma chi l’ha deciso ? E per fortuna che, a voce, tutti sono d’accordo sul fatto che la Bande siano soggetti da preservare…

Approfondendo la questione, ci è stato risposto da qualificati interlocutori che sarebbero le Regioni ad aver chiesto l’esclusiva competenza sulle Bande Musicali, e quindi lo Stato non può intervenire.
Interpellati alcuni rappresentanti regionali, essi rigettano tale interpretazione, facendo notare che non esiste nessuna disposizione di legge al riguardo, e che anzi non si metterebbero assolutamente di traverso se da Roma si decidesse di aiutare le singole Bande Musicali.

E allora chi è che non ce la conta giusta ?

TERZO INDIZIO
I vari problemi delle Bande Musicali si possono risolvere con un semplice disegno di legge: attualmente ne esistono due, molto concreti, snelli e precisi, che vanno esattamente in questa direzione, uno presentato alla Camera e uno al Senato.
Tali disegni di legge sono trasversali, ovvero sono appoggiati da tutti i partiti politici presenti in Parlamento: tutte le forze politiche hanno dichiarato che le Bande un patrimonio comune, apolitico, prezioso, da conservare ecc. ecc.

Eppure questi progetti di legge non solo non vengono approvati, ma nemmeno sono ancora stati minimamente discussi.

Sappiamo che la nostra è una Repubblica basata sul Bicameralismo, e quindi una norma dev’essere approvata da entrambi i rami del Parlamento. Sappiamo pure che ciò comporta dei tempi lunghi, ma se la volontà politica è chiara e unanime allora i tempi si accorciano in modo straordinario: e di esempi in tal senso ce ne sono eccome !

Evidentemente nei fatti le nostre realtà non sono considerate così importanti, anche se lo sono molto a parole…

QUARTO INDIZIO
Come mai le nostre richieste d’incontro con il Ministro della Cultura vengono sistematicamente ignorate ?
Non vogliamo certo andare ad offendere nessuno, ma solo a illustrare quei problemi urgenti che necessitano di trovare delle soluzioni concrete, e poi attuarle.
Tali richieste sono state avanzate più volte negli scorsi anni, quando era possibile spostarsi senza i problemi legati alla pandemia in corso.
Capiamo le difficoltà, sia ben chiaro: le distanze, il far combinare le date, gli impegni più rilevanti che hanno la precedenza su di noi… Ma adesso ?
Ora gli incontri si possono svolgere anche on-line, evitando tutte le problematiche prima elencate, e nella massima sicurezza preventiva anti Covid. E allora perché siamo completamente ignorati, nonostante le nostre richieste, nell’ultimo periodo inviate con una cadenza ogni dieci giorni ?
Domine non sum dignus ?

QUINTO INDIZIO
In tutti questi anni abbiamo dispensato documenti sui problemi che gravano sulle Bande Musicali ai vari Ministeri, a molteplici parlamentari, a moltissimi dirigenti, assessori regionali ecc. ecc.: le stesse questioni le abbiamo spiegate a voce in innumerevoli incontri…
Eppure, quando si tratta di proseguire nei discorsi precedentemente avviati per arrivare a una conclusione, tutte le volte si deve sempre ricominciare da zero perché l’interlocutore dimostra di non conoscere affatto l’argomento, o di non ricordare, oppure di non avere letto nemmeno una riga di quanto consegnato in precedenza.

Se un problema sta veramente a cuore si persegue la soluzione. O no ?

SESTO INDIZIO
Sembra che il RUNTS, ovvero il registro unico del terzo settore, entrerà in funzione dall’autunno 2021: in questo caso, la normativa dice chiaramente che, dal successivo anno fiscale dopo l’entrata in vigore del registro, quindi dal 1 Gennaio 2022, le norme quali la L. 398 e le altre pochissime agevolazioni di cui attualmente godono le Bande Musicali verranno a cadere.
Saremo lasciati nella condizione di “o mangiare la minestra”, e quindi dover accettare le diverse e sfavorevoli condizioni della riforma agonizzando per un pò per poi chiudere, oppure “o saltare la finestra” e restare senza beneficio alcuno, con conseguente chiusura a breve.
Il problema è che, per effettuare una scelta serena e ponderata, servirebbero delle informazioni che allo stato attuale mancano !!! Mancano ancora, infatti, vari Decreti attuativi, quindi accettare a occhi chiusi di diventare APS equivale a firmare una cambiale in bianco !!!
Noi chiediamo semplicemente di dare l’opportunità a una Banda di poter scegliere se entrare volontariamente nel RUNTS (se ne ha la forza) oppure di restare così com’è mantenendo le attuali agevolazioni: in qualsiasi caso non rischierebbe di chiudere.
Abbiamo già evidenziato più e più volte alle forze politiche in Parlamento questa gravissima situazione, eppure anche se la data del 1 Gennaio 2022 è ormai alle porte, niente si muove tra gli scranni delle due Camere.

Un brivido ci corre per la schiena, affatto rincuorati dalle parole confortanti di tutti, alle quali, per adesso, non sta seguendo nessun fatto…

SETTIMO INDIZIO
La pandemia ha colpito duro in Italia, e continua a perdurare nel mondo intero.
Sono stati aiutati tutti i settori, svariati soggetti… ma non le Bande !
E non siamo stati abbandonati a noi stessi solo per quanto riguarda i “ristori” economici, ma anche nella gestione dell’emergenza legata alla possibile diffusione del virus attraverso l’uso degli strumenti musicali.

In altre nazioni lo Stato si è attrezzato per mettere a disposizione della Musica tutta, dal professionista all’amatore, un referente istituzionale al quale fare riferimento per sapere come comportarsi e avere notizie precise e puntuali sull’argomento.
Pensate che, in alcuni casi, sono stati financo finanziati direttamente degli studi scientifici sull’argomento… da noi invece nulla di tutto questo, nonostante sia stato chiesto più volte…

Abbiamo ovviato a questa gravissima lacuna dando l’incarico a tecnici ed esperti di approfondire gli studi scientifici realizzati all’estero, coordinando e armonizzando tutto il materiale prodotto con la normativa italiana: è così che sono nati i vari vademecum tra i quali “Musica e Covid”, giunto alla versione 4.0.
Un grande aiuto è venuto dal Politecnico di Torino, che ringraziamo moltissimo.

In breve tempo questi documenti, che dovevano servire per le sole Bande Musicali, sono diventati un punto di riferimento per tutta la Musica nel nostro Paese: nessuno ha sviluppato strumenti completi quali i nostri, e se qualcuno ha affrontato l’argomento l’ha fatto toccando solo alcuni aspetti e in modo parziale.

Nel frattempo i mesi sono trascorsi, le disposizioni normative si sono succedute, modificate, accavallate, generando anche molta confusione in alcuni momenti. In tale lasso di tempo la questione musicale è sempre restata al palo e, considerando le loro caratteristiche peculiari, le Bande lo sono state ancor di più. Basti pensare che, ad oggi, non si sa ancora se e come si possono svolgere le esecuzioni in movimento (sfilate, processioni ecc.), attività praticamente esclusive delle Bande: teoricamente, leggendo l’ultimo DL 105/2021, in zona bianca sembrerebbe di trovare una risposta positiva, ma praticamente diventano impossibili da svolgersi nel pieno rispetto delle norme di contenimento Covid. Abbiamo rivolto molte domande a vari soggetti istituzionali, ma non ci è giunta nessuna risposta in merito.

Anche in questo caso siamo stati lasciati da soli.

Possibile che nessuno abbia mai pensato di organizzare un apposito dipartimento, una sezione, un ufficio, insomma un “qualcosa” che si dedicasse esclusivamente a questa situazione di emergenza, mettendosi a disposizione dell’intero mondo musicale ?
I vari tavoli ministeriali di consulenza istituiti in questi mesi si sono rivelati più uno “sfogatoio” che uno strumento veramente utile.

Anche questo non ci sembra un atteggiamento adeguato da parte di chi si dichiara a favore delle Bande Musicali.

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La lista sarebbe ancora lunga, ma qui ci fermiamo: pensiamo sia abbastanza chiaro che ormai alcuni problemi non si possono più rimandare all’infinito, ma devono essere affrontati e risolti a breve termine, pena la sopravvivenza delle Bande Musicali italiane.

Le “visioni” manageriali che qualcuno ha ci fanno sorridere, perché dimostrano un distacco dalla realtà quotidiana delle Bande.

Guardate che fuori dalle porte delle nostre sedi non abbiamo la fila di persone che vogliono impegnarsi per portare avanti le nostre realtà secolari.

I problemi sopra elencati sono dei macigni sulle teste dei Presidenti e dei componenti dei Consigli Direttivi, e invece che toglierne alcuni per aiutarci nelle nostre attività ne vengono aggiunti sempre di nuovi: fino a quando si continuerà a tirare la corda ?
Fino al momento in cui non si troverà più nessuno disposto ad impegnarsi nel volontariato sociale e musicale delle nostre Bande, portandoci così alla chiusura ?

Attenzione, perché tale rischio non è assolutamente lontano, anzi, purtroppo è vicinissimo.

Settembre 2021

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In allegato trovate il testo del presente comunicato su carta intestata del TP: fatelo girare ! Inviatelo ai vari politici, amministratori, parlamentari di vostra conoscenza !!!

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