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Articoli filtrati per data: Giovedì, 15 Maggio 2025 - Tavolo Permanente

PUBBLICATO SULLA “GAZZETTA UFFICIALE” IL D.P.R. INERENTE LE MODALITÁ  DI ESECUZIONE DELL’INNO NAZIONALE

 

            Sulla “Gazzetta Ufficiale” di Mercoledì 7 Maggio 2025 è stato pubblicato il Decreto del Presidente della Repubblica del 14 Marzo 2025 dal titolo “Modalità di esecuzione dell’Inno Nazionale, ai sensi dell’articolo 1 della legge 4 dicembre 2024, n. 181”.

            Riportiamo il testo del decreto, che si può trovare anche sul sito della “Gazzetta Ufficiale” al presente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2025-05-07&atto.codiceRedazionale=25A02609&elenco30giorni=true

 

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

            Visto l'art. 1 della legge 4 dicembre 2017, n. 181, recante riconoscimento del testo de «Il Canto degli Italiani» di Goffredo Mameli e lo spartito musicale originale di Michele Novaro quale Inno nazionale della Repubblica;

            Visto l'art. 1, comma 1, lettera ii), della legge 12 gennaio 1991, n. 13, recante determinazione degli atti amministrativi da adottarsi nella forma del decreto del Presidente della Repubblica;

            Vista la circolare della Presidenza del Consiglio dei ministri 15 ottobre 2001, recante festività nazionali;

            Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 aprile 2006, e successive modifiche e integrazioni, recante disposizioni generali in materia di cerimoniale e disciplina delle precedenze tra le cariche pubbliche;  

            Vista la legge 23 novembre 2012, n. 222, recante norme sull'acquisizione di conoscenze e competenze in materia di Cittadinanza e Costituzione e sull'insegnamento dell'Inno di Mameli nelle scuole, e che prevede il riconoscimento, da parte della Repubblica, del 17 marzo quale «Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera»;

            Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 13 marzo 2025;

            Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri;

Emana il seguente decreto:

 

Art. 1
Oggetto

  1. Il presente decreto, adottato ai sensi dell'art. 1, comma 2, della legge 4 dicembre 2017, n. 181, disciplina le modalità di esecuzione dell'Inno nazionale nelle occasioni previste dall'art. 2 del presente decreto, fatto salvo, per tutti gli altri casi, il rispetto dei valori e delle forme di cui al comma 1 del medesimo art. 2.

 

Art. 2
Modalità di esecuzione

  1. L'Inno nazionale è uno dei simboli rappresentativi della Repubblica Italiana e deve essere eseguito rispettandone il valore storico e ideale. Durante l'esecuzione i presenti sono in piedi, in posizione composta, in silenzio oppure partecipando col canto.  
  2. Nelle cerimonie alla presenza di una bandiera di guerra o d'istituto, ovvero del Presidente della Repubblica, nonché in occasione delle festività nazionali, in Italia e all'estero, l'Inno nazionale, senza l'introduzione iniziale, è eseguito ripetendo due volte di seguito le prime due quartine e due volte di seguito il ritornello del testo di Goffredo Mameli, come previsto dallo spartito originale di Michele Novaro.
  3. La partitura e la registrazione audio, eseguita dalla banda interforze, di riferimento per l'esecuzione orchestrale o bandistica dell'Inno, sono pubblicati sul sito istituzionale del Governo, a cura del Cerimoniale di Stato. Sul medesimo sito sono pubblicati, quali riferimenti, gli autografi dello spartito musicale di Michele Novaro e del testo de «Il Canto degli Italiani» di Goffredo Mameli.  
  4. Al di fuori dei casi di cui al comma 2, in occasione di eventi sportivi di rilevanza nazionale o internazionale, in Italia o all'estero, negli eventi o nelle sedi di Istituzioni pubbliche, o in occasione di manifestazioni pubbliche, è possibile eseguire l'Inno, oltre che con le modalità previste dal comma 2, compresa eventualmente l'introduzione, anche integralmente, ovvero utilizzando variazioni di tonalità o voci, altri complessi strumentali, o basi registrate.  
  5. Sono fatte salve le disposizioni concernenti le forme e le modalità di esecuzione nell'ambito del Comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico.  
  6. Il Cerimoniale di Stato della Presidenza del Consiglio dei ministri e il Cerimoniale della Presidenza della Repubblica, possono individuare ulteriori occasioni nelle quali si renda necessario eseguire l'Inno secondo le modalità di cui al presente articolo.

 

Art. 3
Disposizioni finali

  1. É assicurata al Cerimoniale di Stato e al Cerimoniale diplomatico della Repubblica la possibilità di disporre di misure di adeguamento eccezionali necessarie o opportune, anche per ragioni di reciprocità, in particolari eventi di rilievo nazionale o internazionale. In presenza del Capo dello Stato, particolari forme e modalità di esecuzione potranno essere indicate dal Cerimoniale della Presidenza della Repubblica.

 

Art. 4
Oneri

  1. Dalle disposizioni del presente decreto non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.  

 

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            Ora vediamo le conferme e le criticità contenute in questo testo.

 

            Posizione durante l’esecuzione dell’Inno nazionale

            Innanzi tutto all’art. 2 comma 1 è specificato come ci si comporta durante l’esecuzione l’Inno: “Durante l'esecuzione i presenti sono in piedi, in posizione composta, in silenzio oppure partecipando col canto”.

            Non è quindi prevista nessuna posizione di “attenti” da parte dei civili, o mano sul cuore (non è vietata), ma una posizione composta.
            Ciò è in sintonia con quanto avevamo previsto ne: LE CERIMONIE CIVILI E IL CERIMONIALE - Come le Bande Musicali si devono comportare nelle occasioni ufficiali”, ovvero: “Durante le esecuzioni dell’Inno nazionale, de La Leggenda del Piave e del Silenzio, i presenti assumono una posizione di rispetto (postura eretta, braccia lungo i fianchi)”.

           Questo il link dove potete trovare il citatoLE CERIMONIE CIVILI E IL CERIMONIALE - Come le Bande Musicali si devono comportare nelle occasioni ufficiali”
 https://www.tavolopermanente.org/item/636-le-cerimonie-civili-e-il-cerimoniale-come-le-bande-musicali-si-devono-comportare-nelle-occasioni-ufficiali.html

 

            Versione dell’Inno   

            Al comma 3 è specificato: “La partitura e la registrazione audio, eseguita dalla banda interforze, di riferimento per l'esecuzione orchestrale o bandistica dell'Inno, sono pubblicati sul sito istituzionale del Governo, a cura del Cerimoniale di Stato. Sul medesimo sito sono pubblicati, quali riferimenti, gli autografi dello spartito musicale di Michele Novaro e del testo de «Il Canto degli Italiani» di Goffredo Mameli”.

            Ebbene, sul sito del Governo non sono presenti né la partitura né la registrazione audio della Banda interforze, e nemmeno gli autografi dello spartito originale. È invece presente un file audio con l’esecuzione di un’orchestra. In qualsiasi caso è una versione monca, mancando la parte introduttiva.

            Potete verificare direttamente sul sito del Governo: ecco il link: https://presidenza.governo.it/ufficio_cerimoniale/cerimoniale/inno.html

            Invece sul sito del Quirinale ci sono gli audio delle versioni che fanno riferimento alla parte autografa (orchestra, pianoforte, banda accompagnati anche da un coro), e si possono ascoltare collegandosi al presente link: https://www.quirinale.it/page/ascoltainno

            Non è presente, invece, la partitura autografa.

            Ricordiamo comunque che, nel dicembre 2023, il TP ha distribuito gratuitamente, alle Bande aderenti alle proprie Federazioni associate, una versione aderente alla partitura autografa, realizzata dal M° Fulvio Creux, e quindi conforme a quanto stabilito dal recente D.P.R.
            Se non avete ancora ricevuto la vostra copia, la potete richiedere alla vostra Federazione di riferimento.

 

            Introduzione: si o no?         

            Vediamo cosa si dice al successivo comma 4: “Al di fuori dei casi di cui al comma 2, in occasione di eventi sportivi di rilevanza nazionale o internazionale, in Italia o all'estero, negli eventi o nelle sedi di Istituzioni pubbliche, o in occasione di manifestazioni pubbliche, è possibile eseguire l'Inno, oltre che con le modalità previste dal comma 2, compresa eventualmente l'introduzione, anche integralmente, ovvero utilizzando variazioni di tonalità o voci, altri complessi strumentali, o basi registrate.”

            Logicamente l’Inno può essere eseguito in altre tonalità differenti dall’originale, a seconda dell’organico strumentale presente, ma ci sembra strano il riferimento all’introduzione.

            Infatti, leggendo che l’Inno si può eseguire “compresa eventualmente l'introduzione”, si potrebbe quasi essere portati a pensare che l’introduzione non faccia parte, di fatto, della versione originale dell’Inno.

            Forse in fase di redazione del D.P.R. non si è pensato allo svolgimento di una cerimonia, sia essa civile o militare, durante la quale si effettua l’alzabandiera. Questa casistica è stata invece analizzata molto bene nel già citato LE CERIMONIE CIVILI E IL CERIMONIALE”.

            Anche in questo caso vedremo di approfondire nelle opportune sedi.

 

            E gli squilli (o segnale di attenzione)?

            Torniamo adesso al comma 2: “Nelle cerimonie alla presenza di una bandiera di guerra o d'istituto, ovvero del Presidente della Repubblica, nonché in occasione delle festività nazionali, in Italia e all'estero, l'Inno nazionale, senza l'introduzione iniziale, è eseguito ripetendo due volte di seguito le prime due quartine e due volte di seguito il ritornello del testo di Goffredo Mameli, come previsto dallo spartito originale di Michele Novaro”.

            Nel testo non si fa nessuna menzione al segnale di attenzione, che siano gli squilli di tromba o il rullo di tamburo. Una dimenticanza?

            Parimenti non è esattamente chiaro cosa si intenda per ripetere “due volte di seguito le prime due quartine e due volte di seguito il ritornello del testo di Goffredo Mameli”.

            Come già detto, vedremo di approfondire nelle opportune sedi.

 

            Tiriamo le somme

            Possiamo dire che, in generale, il contenuto del recente D.P.R. non va assolutamente in contrasto con quanto contenuto ne LE CERIMONIE CIVILI E IL CERIMONIALE”, testo che, ad oggi, continua a restare l’unico documento di riferimento di rilevanza civile. Anzi, si può affermare che il D.P.R. ne amplifica il valore.

            Ricordiamo che il libello è stato realizzato coinvolgendo in primis l’Associazione Nazionale Cerimonialisti Enti Pubblici (A.N.C.E.P.), e poi creando un gruppo di lavoro formato dal Coordinatore Nazionale del T.P. e da qualificati esperti nel settore: il Dott. Giuseppe Damiano Iannizzotto, Segretario Generale di A.N.C.E.P., il Dott. Michele D’Andrea, storico ed esperto di comunicazione istituzionale, il M° Fulvio Creux,
 già Direttore della Banda della Guardia di Finanza e della Banda dell’Esercito Italiano.

 

            Seguendo lo spirito che sempre ci ha animato, mettendoci al servizio delle Bande Musicali così come abbiamo sempre fatto, possiamo da subito dichiarare la nostra piena collaborazione con le Autorità Civili nazionali per diradare le zone d’ombra che perdurano sull’argomento.

 

 

 

 

 

 

            12 Maggio 2025

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