EFFETTI COLLATERALI
20 Gennaio

EFFETTI COLLATERALI

EFFETTI COLLATERALI

 

Un effetto collaterale è un effetto secondario, non previsto, causato dalla realizzazione di un’azione principale voluta.

Talvolta, però, gli effetti collaterali sono facilmente prevedibili, ma possono essere non considerati per l’irrilevanza dell’effetto causato, confronto ai benefici realizzati dall’effetto principale. In altri casi, invece, ci si intestardisce e non si vogliono vedere, anche se il danno che ne segue non è irrilevante.

Nei primi giorni di quest’anno, in seguito alla notizia dell’avvio dell’iter per il funzionamento del RUNTS, stiamo assistendo ai primi due effetti collaterali
della riforma del Terzo Settore, così fortemente voluta da chi, evidentemente, non conosce bene le nostre realtà, forse perché chiuso in ambienti distaccati
dal mondo reale. Ma ciò che è più grave è che non si ascoltano minimamente le osservazioni di buon senso avanzate da chi, quotidianamente, lavora sul campo, conosce i problemi, si “sporca” le mani.

Il primo: aumentano le responsabilità, aumenta il carico di lavoro, diventa più complicata la redazione dei bilanci, e di conseguenza aumenta la parcella
dei professionisti che stanno seguendo le associazioni. Questa notizia ci è giunta da alcune Bande Musicali di varie parti d’Italia, le quali erano già APS
prima della riforma stessa.

Sia ben chiaro: questa non è una critica rivolta ai professionisti, i quali, a fronte di un aumento di responsabilità e carico di lavoro, chiedono giustamente
un adeguato compenso.

Il problema è che tale effetto l’avevamo previsto, ma nessuno di coloro che hanno così a cuore la riforma ci ha minimamente degnato di un ascolto.

E che questo non sia un problema irrilevante è lampante, per chi come noi conosce le estreme ristrettezze economiche e gli scarni bilanci delle Bande Musicali !
Ma evidentemente non è così per tutti…

Il secondo: pur mancando ancora alcuni decreti attuativi fondamentali, la fisionomia della riforma, se resta così com’è, è abbastanza delineata.

L’aumento delle responsabilità, delle incombenze burocratiche, del lavoro da svolgere per portare avanti un’attività di volontariato, delle spese di gestione, sommate alle problematiche dovute alla pandemia, hanno fatto prendere la decisione ad alcune Bande Musicali di chiudere definitivamente la propria attività
col 31 Dicembre 2021.

Il motivo è semplice: non si trovano più persone disposte a caricarsi delle pesanti incombenze legate alla responsabilità di gestire un’associazione, con tutti i rischi pendenti sui loro capi. Di conseguenza, i Presidenti uscenti non danno più la propria disponibilità a continuare nel loro incarico, e lo stesso fanno i membri dei Consigli Direttivi.

Tra i soci dei sodalizi nessuno se la sente di prendere il loro posto, quindi tali Bande Musicali chiudono definitivamente, dopo aver resistito a due Guerre Mondiali e alle mille traversie incontrate in quasi due secoli di vita.

Anche in questo caso abbiamo detto, più e più volte, che fuori dalle porte delle nostre sedi non c’è la fila di persone disposte a prendersi in carico le pesanti responsabilità previste dalla riforma, ma nessuno sinora ci ha dato ascolto.

Invece di semplificarci la vita, di congratularsi e ringraziare ognuno di noi per l’attività meritoria che stiamo svolgendo nelle e per le nostre comunità,
ci stanno massacrando.

L’attività formativa di base, la conservazione delle tradizioni locali, la meritoria attività sociale e d’integrazione, l’attività spettacolistica, l’attività
per le manifestazioni civili e religiose: tutto viene colpevolmente cancellato. Una comunità viene ridotta al silenzio.

I nostri Presidi Culturali Territoriali vengono ammazzati con un delitto culturale di massa.

 SI RUNTS ! oppure NO RUNTS ! = FALSO PROBLEMA !

BISOGNA SEMPLIFICARE, NON AUMENTARE “LACCI & LACCIUOLI” !